giovedì 27 febbraio 2014

Importante scoperta in campo scientifico: l'aceto uccide il batterio della Tubercolosi

Davvero incredibile la scoperta fatta da una ricercatrice del Venezuela. Si chiama Claudia Cortesia la giovane che, in maniera del tutto fortuita, ha potuto osservare che l'acido acetico è in grado di uccidere i batteri responsabili della Tbc. La scoperta ha avuto origine quando la ricercatrice studiava la capacità dei micobatteri di resistere ai disinfettanti e agli antibiotici e, mentre studiava un farmaco che doveva essere sciolto proprio nell'acido acetico, ha notato che tale sostanza aveva ucciso tutti i batteri che avrebbe dovuto studiare.

Lo studio si è poi sviluppato in collaborazione con l'Albert Einstein College of Medicine di New York e ha portato alla conclusione che è sufficiente una soluzione con concentrazione di acido acetico al 6% per uccidere in 30 minuti tutti i micobatteri della tubercolosi, persino quelli resistenti alla maggior parte degli antibiotici. Una valida alternativa, dunque, alla candeggina che viene spesso utilizzata nei laboratori per assolvere proprio a questa funzione nonostante la sua tossicità e il potere corrosivo. In alternativa esistono altri tipi di disinfettanti che hanno una buona efficacia in tal senso ma sono decisamente troppo costosi specie per il loro utilizzo nei Paesi in via di sviluppo, dove i casi di tubercolosi sono maggiormente diffusi.



Un disinfettante low-cost, pertanto, e per niente tossico da utilizzarsi prevalentemente per la pulizia e la disinfezione di superfici in ambiente clinico, dove tali germi sono soliti annidarsi. Mentre, purtroppo, la scoperta non avrà un'incidenza diretta sul blocco della diffusione di epidemie di tubercolosi dato che la malattia, che colpisce circa 8 milioni di persone all'anno in tutto il mondo, si trasmette per via respiratoria tramite tosse, starnuti, respiro. 

Nessun risvolto terapeutico, dunque, quando il batterio si annida nell'organismo umano. La disinfezione ambientale ha, certamente, un impatto abbastanza limitato dato che si tratta di una patologia estremamente contagiosa, tuttavia tale scoperta potrebbe sicuramente costituire un importante punto di partenza per risvolti futuri.

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