martedì 11 marzo 2014

Troppe proteine come troppe sigarette: aumentano il rischio di tumori

Che le sigarette aumentino in maniera esponenziale il rischio di ammalarsi di cancro lo sappiamo oramai da tempo immemore. E che le proteine animali non fossero un toccasana per il nostro organismo l'avevamo certamente intuito. Ora, tuttavia, abbiamo la conferma ufficiale che deriva da uno studio che ha condotto presso l'Università di Davis l'italiano Valter Longo, studio che è stato poi pubblicato su Cell Metabolism.

Dallo studio in questione, che ha visto coinvolte 6.300 persone over 50, è emerso che un consumo eccessivo di proteine provoca un aumento del fattore di crescita IFG-1, concausa accertata di diverse malattie. Se, tuttavia, superati i 50 anni è fondamentale ridurre notevolmente l'apporto proteico nella dieta, dopo i 65 anni il consumo di proteine può subire un lieve incremento dato che il fisico inizia via via a dimagrire e a indebolirsi.

Un giusto apporto di proteine, pertanto, superati i 50 anni, non deve superare il 10% dell'intero consumo calorico quotidiano.
Nei casi di un utilizzo eccessivo di proteine animali, infatti, il rischio di morte causato da malattie di vario genere risulta del 74% più elevato rispetto a chi fa un uso moderato delle stesse. Il rischio di morte causata da tumori in soggetti che assumono troppe proteine, invece, aumenta del 353%, mentre aumenta del 300% tra i fumatori rispetto ai non fumatori. Tali cifre indicherebbero, dunque, che le proteine animali hanno un'incidenza maggiore di morte per cancro rispetto al fumo.

In tal senso, la dieta giornaliera ideale richiederebbe il consumo di 100 grammi di salmone e 200 grammi di ceci per una persona con peso medio mari a 60 Kg. Formaggi e carne, dunque, dovrebbero essere sostituiti da proteine più sane, proprio come avveniva nel secolo scorso.

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